Chances

Il metodo delle chances nasce nei Club lombardi (quasi sicuramente in quello di Milano).

Secondo alcuni è una invenzione di Luca Siani, secondi altri di Gianluca Stucchi, tra i giocatori più rappresentativi del RisiKo! Club Milano (RCM).

Allo scadere del tempo, quello in corso era il penultimo giro (che quindi iniziava da chi stesse giocando in quel momento), una volta concluso il penultimo e l'ultimo giro, i giocatori quando era il loro turno potevano decidere se passare non facendo nulla oppure provare a giocarsi una delle chances che avevano a disposizione (e quindi ricevere i rinforzi ed attaccare).

C’erano alcune varianti, ad esempio due oppure tre chances a disposizione, o la possibilità di pescare due carte e non una sola se nel corso della prima chance si era conquistato almeno un territorio.

Una partita terminava quando tutti i giocatori avevano usato le loro chances a disposizione oppure se c’era stato un giro completo in cui nessuno le aveva usate.

In pratica il segreto era costringere gli altri ad usare le loro chances ed essere gli ultimi a farlo: in questo modo si potevano fare tutti gli attacchi possibili visto che dopo nessuno poteva più giocare.

Si trattava quindi di un meccanismo di chiusura che tendeva a premiare chi era in vantaggio allo scadere del tempo: chi è in testa infatti non serve che giochi le sue chances, mentre chi è sotto di punteggio ha interesse a farlo.

Il limite di questo finale consiste nel fatto che aumenta l’effetto kingmaker dato che se un giocatore è in svantaggio e prima di lui tutti gli altri non hanno giocato una loro chance allora sarà obbligato a giocare una chance, altrimenti la partita finisce senza la sua vittoria.

In una partita dove il livello dei giocatori non è uniforme e/o non elevato, può quindi succedere che non giocando una chance (anche in buona fede, ad esempio perché si pensa di essere in vantaggio) in realtà si determina che il vincitore sarà un altro. Ma la buona fede è tutta da dimostrare, per cui dopo ogni partita si potrebbero aprire mille discussioni sul perché si sia fatta finire una partita senza aver usato una propria chance.

Se un giocatore sdada al 4 non può essere accusato di averlo fatto apposta, se invece fa chiudere la partita non giocandosi una sua chance, ecco che si aprirebbero polemiche a non finire sulle motivazioni di tale scelta da kingmaker.

Io ho giocato un solo torneo (il mio primo a Galliate in provincia di Novara) con il metodo delle chances, e avendole studiate bene avevo vinto la prima partita proprio grazie agli errori strategici fatti durante le chances dai miei avversari (tutti e tre avevano giocato subito le loro due chance e così io avevo potuto avere a disposizione due turni di gioco sapendo che dopo nessuno mi avrebbe più potuto riattaccare).

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